Nel suo profondo vidi che s’interna,
legato con amore in un volume,
ciò che per l’universo si squaderna:sustanze e accidenti e lor costume
quasi conflati insieme, per tal modo
che ciò ch’i’ dico è un semplice lume.
Trentatre è un numero di fondamentale importanza nella Divina Commedia. Sono gli anni di Cristo, sono i canti di ognuno dei tre regni dei quali il trentatresimo ne è il conclusivo. Roberto Benigni, uno dei più grandi interpreti dell’opera dantesca, ci racconta come una fiaba l’ultimo del Paradiso. Tutti fin da piccoli, hanno desiderato sapere chi è, come è fatto Dio. Beh Dante lo descrive in un modo che in prosa avrebbe richiesto pagine, pagine e pagine. Gli sono bastati pochi versi, poche e ben scelte parole per farci vedere tutta quest’immensità .
O somma luce che tanto ti levi
da’ concetti mortali, a la mia mente
ripresta un poco di quel che parevi,e fa la lingua mia tanto possente,
ch’una favilla sol de la tua gloria
possa lasciare a la futura gente;
Penso che non debba aggiungere altro perchè al resto ci pensa Benigni…
Questo video risale al lontano 2002 e segnalo a tutti i visitatori lo spettacolo teatrale “Tutto Dante” andato in onda a step successivi e non integralmente su RaiUno.
P.S.
Sapete chi è il predecessore di Kevin Spacey all’oscar come miglior attore?
14 nov 2008 alle ore 13:18
che meraviglia
16 nov 2008 alle ore 20:45
Benigni l’è il meglio! Se un ci fosse bisognerebbe inventarlo quel dihaolaccio!
Ma ancor prima e bisognava inventà Dante!
16 nov 2008 alle ore 22:08
@ silvia:
Da buona toscana…